parte prima
la teoria
1 introduzione
Conoscere le tecniche di stampa e poterle tramandare, non è a mio parere solo il modo di entrare in una cerchia elitaria di artisti, appropriarsi di nuove tecniche e nuovi/antichissimi linguaggi espressivi, ma è un inaspettato mezzo per capire con occhi nuovi buona parte delle produzioni grafiche che si presentano quotidianamente davanti ai nostri occhi: dalle serigrafie che ricoprono oggetti di uso quotidiano, i manifesti pubblicitari, le produzioni artistiche più diffuse, alle acqueforti, o le xilografie che ogni tanto fanno capolino nei ricordi e nei libri, immagini ma anche parole, termini.
Amo moltissimo l’incisione, quella xilografica in particolare: il calore del legno, lo scorrere dei polpastrelli su una tavola liscia, pronta per essere incisa, e poi il disegno e l’incisione, la sgorbia che fende il legno, le resistenze della materia, la paura di sbagliare, la soddisfazione di toccare/ vedere una matrice incisa. Il rito dell’inchiostro: denso, ritroso a volte, ma che con i giusti movimenti si ammorbidisce, si prepara ad essere steso mediante il rullo sulla lastra, si prepara a lasciare un segno sulla carta bianca (pece sulla neve per ricordare Escher).
La fatica della stampa,
l’attesa,
la soddisfazione del risultato,
a volte…
e a volte no.
Da alcuni anni insegno incisione e stampa ai bambini e ai ragazzi, dalle materne (alcune semplici tecniche di stampa) alle medie (le tecniche di incisione). Ho iniziato per tramandare le tecniche e i mezzi espressivi che pochi conoscevano; ma una tecnica come l’incisione, non è solo la riproduzione di immagini, è studio, progetto, fatica e precisione nella preparazione di una lastra, attenzione nell’utilizzo degli strumenti. E’ una manualità educata che accompagna l’occhio allenato e la mente che amplia le proprie conoscenze. Ai bambini e ai ragazzi piace; soddisfa lavorare, allenare i sensi a sentire, quando una lastra è pronta o l’inchiostro è nella giusta quantità; scavare, incidere, armeggiare quell’ inchiostro così difficile da togliere da mani e vestiti e immediatamente dopo, per assurdo, sollevare un foglio bianco, che deve rimanere bianco, posarlo sulla lastra inchiostrata e stampare.
Come spesso accade, un corso di espressione artistica va oltre le mura del laboratorio, e aiuta i ragazzi a vedere, pensare, sentire con maggiore attenzione e sensibilità. Le tecniche poi che si possono fare con i bambini e i ragazzi sono veramente molte, e, con qualche piccola modifica, attuabili in qualsiasi scuola con relativa semplicità.
In questo volume si parla di incisione, stampa e bambini: a cosa possono servire queste tecniche, quali sono le principali e quale è la loro origine, come si possono portare a scuola. Lo scopo è quello di suggerire, invogliare a sperimentare mezzi e linguaggi, che contribuiscono ad arricchire il vocabolario espressivo di grandi e piccoli, facilitando l’espressione creativa, aprendo inevitabilmente (speriamo) un po’ di più la mente di tutti noi.